30 anni fa spariva “il lato sbagliato del Muro di Berlino”. Che poi è pure il mio luogo di nascita.
Non è stata (solo) la fine di un’esperienza storica (di fatto conclusasi ben prima dell’atto formale). Ma l’inizio di un nuovo modo di raccontarsi la contemporaneità .
C’era l’idea che si sarebbe potuto creare un villaggio globale in nome della libertà di movimento e dello sviluppo tecnologico, facendosi carico dei cambiamenti climatici, per un millennio di progresso e civiltà .
10 anni dopo avevo da poco iniziato ad affacciarmi alla politica. Genova 2001, le Torri Gemelle: vedevo “il mondo” dalla televisione. Iniziava l’idea di voler essere comunista. Ma era un comunismo che non collegavo minimamente alla carta di identità . L’URSS non esisteva più e sui documenti ufficiali talvolta il luogo di nascita finiva per essere indicato come “sconosciuto”. La politica aveva più a che fare con la Repubblica di Platone, con i fumetti della Marvel in cui trovavano spazio le manifestazioni altermondialiste, con la voglia di capire meglio storia e filosofia, con la voglia di cercare un liceo in cui poterle studiare, con un impegno quotidiano teso a cambiare le cose: con quelle immagini di ragazze e ragazzi accolti dallo Stato a suon di repressione e violenza, solo perché volevano un altro mondo, migliore.
Dopo ho scoperto quanto l’Unione Sovietica avesse pesato sull’immaginario del comunismo italiano. E non credo di averlo mai saputo apprezzare.
Perché sembra sempre qualcosa di altro, l’esperienza del socialismo reale. Di non umano. In positivo e in negativo. Lo era: era un’esperienza umana. Soprattutto nei suoi errori e nelle sue tragedie, le cui responsabilità sono tutte umane.Un compagno oggi mi ha scritto una mail, per ricordarmi del 26 dicembre 1991.
Quel Palazzo d’Inverno lo abbiamo preso. E ci hanno messo decenni per svuotarlo e poi riprenderselo. Ma lo abbiamo preso. E quel 1917 non riusciranno a cancellarlo.
Ma questa cosa per me non è mai stata motivo di nostalgia. Anzi. Il feticismo è tossico in politica, ci hanno spiegato nei secoli passati.
Della storia si può serenamente prendere atto, con la curiosità necessaria per provare a capirla. Del presente bisogna farsi carico con un altro approccio. Ma sempre con curiosità .
Immagine in apertura da oldfootballshirts.com