“Una risoluzione approvata oggi ha confermato la necessità di contrastare posizioni anacronistiche, tese a negare quanto già previsto dalle leggi, ma che spesso non viene applicato”
Antonella Bundu, Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Mimma Dardano – Lista Nardella
Partendo da un testo di Sinistra Progetto Comune la Commissione 4 ha proposto durante il consiglio comunale di oggi una risoluzione sulle interruzioni volontarie di gravidenza.
L’obiezione di coscienza nega a troppe donne la possibilità di usufruire con facilità di un loro diritto: la possibilità di scegliere cosa fare del loro corpo non piace al leader nazionale della Lega, che non si è risparmiato dal commentare i “troppi aborti” che ci sarebbero in Italia.
Purtroppo oggi la stessa destra ha confermato di non vedere di buon occhio l’autodeterminazione, dichiarando di non voler favorire l’educazione sessuale nelle scuole e sollevando dubbi persino sull’opportunità di dover finanziare percorsi formativi sulla prevenzione per le malattie sessualmente trasmissibili, parlando anche di metodi contraccettivi.
Nel 2021 è purtroppo necessario esprimersi chiaramente a sostegno dei diritti delle donne sanciti dalla legge 194 del 1978: lo ricorda il caso del Molise, dove si è posto il problema del pensionamento dell’unico medico non obiettore di coscienza.
Esprimiamo quindi soddisfazione per l’approvazione di un atto con cui si chiede al Ministro della Salute:
– di rendere obbligatoria la presenza di personale non obiettore nelle strutture sanitarie, nella misura necessaria a garantire il diritto all’aborto,
– di favorire l’erogazione della metodica RU486 secondo quanto già previsto dalla legge e l’abbassamento dei prezzi per i sistemi concraccettivi (laddove non sia possibile la gratuità),
– l’innalzamento dei LEA nei consultori,
– un rafforzamento dei percorsi tesi a favorire la conoscenza e la prevenzione nell’ambito dell’educazione sessuale.