
Il sito nasce durante la campagna elettorale delle elezioni comunali del 26 maggio 2019, che portano in consiglio comunale Antonella Bundu (candidata sindaca) e me, costituendo il gruppo consiliare di Sinistra Progetto Comune, con cui portiamo avanti una costruttiva e decisa opposizione di sinistra alla Giunta di centrosinistra di Dario Nardella, insieme ai consiglieri dei cinque quartieri (Giorgio Ridolfi e Francesco Torrigiani all’1, Lorenzo Palandri e Francesco Gengaroli al 2, Luigi Casamento al 3, Filippo Zolesi al 4, Vincenzo Pizzolo al 5). In questi mesi ha iniziato a trasformarsi per rendere conto dell’impegno portato avanti nel quotidiano, per la nostra città.
Della nostra coalizione fanno parte Articolo 1, Firenze Città Aperta, Partito della Rifondazione Comunista, Possibile, Potere al Popolo, Sinistra Italiana.

Ma quindi chi sono, oltre che consigliere comunale?
Classe 1988. Mi sono laureato in filosofia (medievale) lavorando in un centro di assistenza fiscale (compilando 730 e ISEE) e per la storica rivista Ancora In Marcia (impaginando e imbustando). Per qualche tempo sono stato anche barista e ora sono in attesa di discutere la tesi di dottorato in storia medievale.
Politicamente inizio la militanza durante gli anni delle superiori, partecipando alle manifestazioni per la pace prima e poi iscrivendomi (nel 2006) a Rifondazione Comunista, di cui sono stato segretario provinciale dal 2015 al 2021, candidandomi nel 2019 con la lista di Firenze Città Aperta, un’associazione cittadina che unisce esperienze civiche e di partito, del cui coordinamento faccio parte.
L’impegno politico nasce fuori dalle istituzioni e arriva in Palazzo Vecchio con la convinzione di dover svolgere una funzione al servizio di chi ha bisogno di lottare per vedere riconosciuta la propria dignità e i propri diritti.
Il modello di sviluppo in cui siamo immersi è insostenibile per il nostro pianeta, che rischia di vederci scomparire come genere umano nel giro di pochi decenni, e lo è anche per le classi lavoratrici, sempre più precarizzate e atomizzate, quando un lavoro si riesce a trovarlo.
Sosteniamo, inoltre, con grande convinzione, le mobilitazioni e i movimenti per il diritto all’abitare, in una città dove tutto sembra essere destinato al turismo e al profitto di poche grandi realtà economiche.
Ci impegniamo ogni giorno per evitare ogni tipo di discriminazione, con la convinzione che le diversità devono essere riconosciute e considerate positive, così come i conflitti, in ogni luogo e situazione dove si rendano necessari.
Durante la campagna elettorale del 2019 abbiamo proposto anche il tema della salute mentale: le disuguaglianze non sono solo ingiuste, ma producono malattie, fisiche e non. L’emergenza sanitaria ci ha ricordato quanto possiamo essere fragili e quanto abbiamo bisogno di una politica che si prenda cura delle persone, a partire dal concentrarsi sul modo in cui stiamo insieme e dal rendere migliore la società in cui lo facciamo.
Per tutto questo portiamo avanti le nostre militanze e il nostro impegno.
Perché veniamo da lontano e andiamo lontano.
