Museo della Resistenza: il PD non riduca l’antifascismo
a propaganda elettorale

“Non esiste un progetto passato dalla Giunta e sono saltati i 100.000 euro chiesti alla Fondazione Cassa di Risparmio”


Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune

Il Museo diffuso della Resistenza sarà inaugurato il 25 aprile 2024. In piena campagna elettorale, a poche settimane dal voto amministrativo.

Coincidenze? Diremmo di no. E ci dispiace, perché comunque riteniamo importante portare avanti tutto ciò che si prende cura della memoria.

Sono saltati i 100.000 euro ipotizzati con richiesta avanzata alla Fondazione Cassa di Risparmio, ma 93.560 euro ci risultano già spesi.

Cerchiamo quindi di ricostruire la vicenda, per concludere su quali sono le nostre proposte.

Da molto tempo si parla di un Museo della Resistenza a Firenze. Nel 2014 la stampa riportò “tre ipotesi di Nardella”: l’area ex Longinotti a Gavinana, Villa Vogel o in prossimità del museo Marino Marini. Il Presidente del Quartiere 4, lo stesso di oggi, si dichiarò favorevole a Villa Vogel.

Nel 2017 fu elaborata anche una proposta di una Casa della Cultura e della Storia del Novecento e del tempo presente, per l’ex Scuola dei Marescialli e dei Brigadieri, da parte di diverse realtà del territorio metropolitano.

Però nel programma di mandato 2019-2024 manca qualsiasi riferimento specifico. Lì si parla di intensificare l’impegno di Firenze come Città della Memoria e della Resistenza.

Le cose cambiano, in parte, nel 2021. Il Documento Unico di Programmazione 2021-2024 parla esplicitamente di realizzare spazi per musei sulla storia di Firenze e sulle arti fiorentine (lirica-Resistenza). Inoltre, a fine luglio 2021, il Partito Democratico deposita una mozione per un Museo Diffuso della Resistenza tra le biblioteche fiorentine. Sarà votato solo nel 2023, ma il DUP 2022-2024 cambia: si parla sia di realizzare i musei lirica-Resisenza, che di un nuovo progetto: “la realizzazione di un Museo diffuso della Resistenza fiorentina che troverà collocazione nelle 11 biblioteche comunali”. Lo stesso si legge nell’ultimo DUP 2024-2026. Quindi il Museo della Resistenza è una cosa comunque da realizzare, che si aggiunge al Museo diffuso della Resistenza, su cui si procede sulla base di un atto discusso solo in Commissione, senza neanche aver ricevuto un voto da parte del Consiglio comunale.

Si arriva al 2023. Il PD collega alla mozione sul Museo Diffuso della Resistenza, che si sta già realizzando, un ordine del giorno di dubbia pertinenza, per far polemica con il Governo nazionale, che taglia i fondi del PNRR e mette a rischio i luoghi della memoria. Il nostro gruppo, incuriosito, ha quindi voluto vedere i progetti e gli atti, per capire se c’entrano con il PNRR. No.

Ma così abbiamo scoperto che è saltata la previsione di un contributo di 100.000 euro della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, a cui erano collegate le previsioni di spesa.

Ora sono stati spesi già più di 90.000 euro, necessari per il lavoro di ricerca, l’acquisto dei totem e la realizzazione del materiale.

Bene, ma come si fa a garantire che tutto non finisca dopo la campagna elettorale? Anche perché ci incuriosisce la previsione (per ora saltata) di spendere 30.000 euro in comunicazione nel 2024, entro la fine di marzo (cioè a ridosso della fine di mandato).

Cosa proponiamo? Che ci sia un progetto condiviso con il Consiglio comunale, anche una delibera capace di passare dal Salone de’ Dugento e dare stabilità al Museo Diffuso, contro cui non abbiamo nulla. Anzi. Si trovino due persone della Direzione Cultura da dedicare esclusivamente a questo progetto, prima di aprile 2024.

E si recuperi il dialogo con le tante realtà del territorio, a partire dall’ANPI, per una Casa della Cultura e della Storia del Novecento e del tempo presente a Firenze, da collegare al Memoriale Italiano di Auschwitz, che dovrebbe vedere Palazzo Vecchio più coinvolto. Magari si otterranno anche delle risorse dalla Fondazione Cassa di Risparmio.