San Donato

“Abbiamo partecipato a una discussione dove Palazzo Vecchio non si è presentato formalmente”

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Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune

Abbiamo già portato in aula una volta il tema dell’area di San Donato. È stata costruita come zona privata, ma l’uso pubblico è evidente, quotidianamente. Dall’Università al centro commerciale, passando per le numerose attività di ristorazione, la palestra e il cinema.

Insomma ci sono tante e tanti cittadini che si fanno carico di spese conseguenti all’uso pubblico delle strade in cui vivono, oltre a pagare tributi per servizi che non possono essere garantiti su vie formalmente private.

Un pasticcio. Ieri abbiamo potuto partecipare, su delega di alcune persone residenti, a un’assemblea con Amministratore (dimissionario) assente. L’Università ha proposto di votarne uno nuovo, con il consenso dell’immobiliare che al momento gestisce il tutto, in attesa della nascita di un Consorzio.

Poche ore prima il Comune aveva accolto – almeno parzialmente – la nostra richiesta di farsi carico del problema: noi chiediamo che le strade diventino area pubblica.

Non vorremmo che tutto questo fosse solo un modo per prendere tempo, in attesa delle elezioni. Per questo lunedì saremo in aula con un question time, per far emergere formalmente cosa è disponibile a fare adesso e concretamente Palazzo Vecchio.

“La risposta della Giunta apre alla ricerca di soluzioni, ma è urgente trovarle, senza aspettare le elezioni di giugno”

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Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune

In maniera provocatoria abbiamo detto che chi vive nella zona di San Donato si trova in una condizione di prigionia. Deve farsi carico di aree private a uso pubblico, nonostante paghi regolarmente tutti gli oneri e i contributi richiesti alla cittadinanza.

L’Assessore Bettarini ha riconosciuto questa situazione. Ci ha ricordato che parliamo di un’area estesa, che si lega ad una convenzione e coinvolge un numero significativo di abitanti.

C’è un piano di recupero del 1994, aggiornato con varianti nel 2001, 2013 e 2019.

Da lì nascono obblighi che riteniamo ingiusti. Perché gli interessi del pubblico sono gli interessi della cittadinanza, a cui non si può chiedere di farsi carico di spese per cui magari paga già tributi.

Ci ha detto l’Assessore che chi governa la città “sta ragionando” delle soluzioni.

Bene che ne ragioni con la cittadinanza. Venga entro la fine del mese con noi sul posto.

Vorremmo anche un chiarimento sui rapporti tra Comune e Immobiliare Novoli SpA, Quartiere San Donato Srl e costituendo consorzio.

Abbiamo infilato un’intera area in una condizione ingiusta. È urgente porre rimedio. Chi si opporrebbe all’idea di farsi carico pubblicamente di aree già usate come pubbliche?

“Lunedì question time per chiedere a Palazzo Vecchio di intervenire nell’area di San Donato, tutelando gli interessi e i bisogno della residenza”

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Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune

La trasformazione della zona Novoli è un elemento fondamentale nell’evoluzione urbanistica del tessuto cittadino. Ci stupisce quanto poco l’Amministrazione comunale abbia voluto essere presente rispetto alla residenza di San Donato. Tra il centro commerciale e l’Università vivono numerose famiglie, che si ritrovano in una situazione da risolvere. Pagano infatti le tasse come tutta la cittadinanza di Firenze, ma non possono usufruire degli stessi servizi. Perché le aree a uso pubblico sono a loro carico. Si creano diversi problemi anche in caso di situazioni di emergenza (per i mezzi di soccorso o quelli delle forze dell’ordine).

Per fare un esempio: chi sosta impropriamente sulle grate ai bordi delle vie causa danni che poi devono pagare i nuclei che vivono negli appartamenti. Danno e “beffa”.

Lunedì – con un question time – chiederemo quali siano i rapporti di Palazzo Vecchio con le società Immobiliare Novoli SpA e Quartiere San Donato Srl. Inoltre proporremo al nostro Ente di mettersi a disposizione della sua cittadinanza per trovare soluzioni eque e più giuste della situazione presente, a partire dalla presa in carico da parte del Comune come necessario e inevitabile primo passo.