Solidarietà a Sara Funaro e alla famiglia Bargellini

Fratelli d’Italia, con l’invidiabile eleganza dell’onorevole Donzelli, sceglie di attaccare Sara Funaro su un piano che niente ha di politico, gettando fango su Lorenzo Bargellini (ricordiamolo: venuto a mancare ancora giovane pochi anni fa), parente della candidata del PD. Sono le stesse persone, peraltro, che la buttano in lagna quando gli attacchi politici a Giorgia Meloni diventano troppo complicati da parare. Nulla di nuovo: è il solito binomio vigliaccheria/vittimismo entro cui oscilla l’estrema destra.

Vogliamo esprimere solidarietà alla candidata sindaca del PD Sara Funaro, a cui continueremo a rivolgere critiche precise e puntuali, come figura istituzionale ed esponente del centrosinistra: di temi su cui criticare la candidata sindaca del PD, infatti, ce ne sono molti, dalla multiutility all’allargamento dell’aeroporto, dal caro affitti alla mancata garanzia del diritto alla casa.

Esprimiamo solidarietà ben sapendo che la nostra parte è stata contestata soprattutto dalla Giunta, quando con una rete di solidarietà per il diritto all’abitare (di cui fa parte il Movimento di Lotta per la Casa) abbiamo raccontato il richiamo dell’ONU per la situazione di un nucleo familiare con minori che rischiava di finire per strada. Anche recentemente la candidata Funaro ha avuto modo di esprimere parole molto negative sulle nostre posizioni, perché riteniamo fondamentale distinguere i movimenti antagonisti dalla criminalità organizzata. Distinzione peraltro non cara nemmeno a Donzelli.

Alla famiglia di Lorenzo Bargellini tutta estendiamo la nostra solidarietà. Gettare discredito su una persona morta per attaccare una persona viva fa più tristezza che tenerezza. In questo caso le parole vogliono avvelenare il ricordo di chi si è sempre speso per le persone in condizioni di bisogno. Si possono avere posizioni diverse sui metodi di lotta scelti, ma non abbassarsi a questo livello. In questo senso, purtroppo, Donzelli continua a stupirci col suo odio verso le persone più povere e più deboli: chissà che rivoluzioni potrebbe fare se quella veemenza la usasse contro chi opprime e sfrutta, invece che su chi subisce lo sfruttamentoi. Le sue parole risultano ancora più gravi se pensiamo al contesto cittadino odierno, in cui la crisi abitativa dilaga tra le classi popolari, e il diritto alla residenza è sempre più eroso dagli appetiti internazionali che insistono sulla nostra città.

Non pretendiamo di raccogliere nessuna eredità: ci sono pluralità di conflitti e di lotte nella nostra città. Saremo tuttavia sempre dalla parte di chi, in una condizione di disperazione, non trova risposta da parte delle istituzioni. Ci saremo, offrendo risposte politiche, perché nessuna persona si trovi in solitudine ad affrontare la povertà: perché la carità non è sufficiente.