In Toscana nasce Scelta in Comune: oltre il bipolarismo, per una politica che riparte dai territori

“Dal coordinamento Toscano un appello unanime per il Sì al Referendum dell’8 e 9 Giugno”


Nasce ufficialmente in Toscana il coordinamento regionale “Scelta in Comune”, un progetto collettivo che mette insieme liste di cittadinanza, esperienze civiche, movimenti sociali e forze politiche, e alternativo all’attuale assetto politico, dominato da centrodestra e centrosinistra. In un contesto in cui le istituzioni locali appaiono sempre più distanti dalle persone e dai bisogni e asservite a logiche di potere e di mercato, “Scelta in Comune” partendo dalla cooperazione delle tante esperienze municipali che vi aderiscono vuole ridare voce ai territori, per rilanciare un’idea, una politica fondata sulla partecipazione, sulla trasparenza e sull’autonomia dai grandi interessi economici, a partire dai conflitti e dalle urgenze che attraversano le nostre città.

Il percorso è iniziato il 7 settembre 2024 con un primo incontro pubblico a Empoli, dove diverse realtà attive in tanti comuni toscani, con esperienze sia di governo locale che di opposizione, hanno avviato un confronto aperto e costruttivo. Oggi questo confronto e lavoro in rete si concretizza nella nascita formale di un coordinamento regionale che ha scelto un nome che ne esprime chiaramente l’orizzonte: “Scelta in Comune” non è solo un richiamo al livello istituzionale da cui vogliamo ripartire, ma anche una pratica politica fondata sulla scelta condivisa, collettiva, radicata nei bisogni reali delle comunità, basata sul confronto e sulla partecipazione.

Da sempre ci opponiamo alle derive maggioritarie bipartisan che costantemente provano a minare i fondamenti della nostra Costituzione, rifiutando l’idea di una politica fatta per delega, calata dall’alto, chiusa nei palazzi. Mettiamo al centro della nostra azione la giustizia sociale e ambientale, la difesa dei beni comuni, la lotta alle disuguaglianze, il diritto al lavoro dignitoso, alla casa, alla salute, all’istruzione pubblica e alla pace.

Siamo contrari ad modello di sviluppo che ha caratterizzato in tutti questi anni la Regione Toscana basato sulla speculazione e sulla privatizzazione: per questo contrastiamo con determinazione le grandi opere inutili e dannose, i progetti di militarizzazione sempre più forte del nostro territorio dalla nuova base nel parco di San Rossore al comando NATO a Firenze, che alimentano una economia di guerra che sottrae risorse vitali a scuola, lavoro, sanità, welfare, transizione ecologica. Difendiamo con forza la gestione pubblica dei servizi locali, contro i processi di accentramento e privatizzazione come quello portato avanti con la Multiutility. Crediamo in una sanità davvero pubblica e universale, nel diritto all’abitare garantito, in istituzioni vicine, trasparenti e partecipate.

Con questo spirito, siamo impegnati e sosteniamo con convinzione i referendum popolari dell’8 e 9 giugno 2025, promossi per difendere e rafforzare i diritti fondamentali nel nostro Paese. I cinque quesiti referendari rappresentano una battaglia importante per tutti e tutte noi: contro l’abuso dei contratti a termine, contro il lavoro precario nella pubblica amministrazione, per il reintegro nei casi di licenziamento illegittimo e per la piena responsabilità delle aziende appaltatrici in caso di infortuni sul lavoro, per l’abrogazione della norma che rende la cittadinanza italiana un diritto sempre più difficile da ottenere, soprattutto per chi nasce o cresce nel nostro Paese, negando pari dignità e inclusione a migliaia di giovani.

Per queste ragioni, come “Scelta in Comune”, invitiamo tutte e tutti a recarsi alle urne e a votare cinque Sì, per un’Italia più giusta, più democratica, più accogliente.

La nostra sfida è restituire senso alla parola politica, rompere con le logiche dell’alternanza senza cambiamento e costruire, insieme, spazi reali di alternativa e trasformazione. Lo facciamo da qui, a partire dal livello comunale, dove possiamo tornare a prenderci cura collettivamente delle nostre comunità, coordinandoci e cooperando per costruire un’alternativa concreta e reale alle destre e al centrosinistra.