Fondazione Meyer: non è un problema di fine mandato
“Chi governa ammette di avere un ruolo nelle nomine, non ha senso aspettare: l’inopportunità è per il massacro in corso”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
La Presidenza della Fondazione Meyer è un tema politico. Il Presidente della Regione Toscana nel tempo ha detto di non avere un ruolo rispetto a quella nomina: è un’interpretazione che abbiamo sempre contestato, perché il vertice dell’AOU Meyer dipende fortemente dalla politica e di conseguenza anche la sua Fondazione.
In queste ore abbiamo ricevuto la conferma. Eugenio Giani, complice la campagna elettorale, ha parlato della inopportunità di rinnovare il mandato di Marco Carrai, console onorario di Israele, alla fine del suo mandato, imminente nel corso dei prossimi mesi.
In rete abbiamo notato una soddisfazione da parte di Alleanza Verdi Sinistra, a partire dal Sindaco di Sesto Fiorentino. Sinceramente non la condividiamo. Anzi.
La politica della mancanza di decisioni è la peggiore per il territorio. Se si ritiene che chi è legato al Governo Netanyahu non possa ricoprire questo ruolo importante, legato alla cura delle bambine e dei bambini, il cui massacro è in corso a Gaza e nei territori occupati palestinesi, rimandare le decisioni è sbagliato.
Aggiungiamo un altro tema. Il Console onorario di Israele è figura pubblica, che ha avuto mandati elettorali e tutt’oggi ha tante nomine, compresa quella di Presidente di Toscana Aeroporti. È necessario mettere in radicale discussione il sistema di relazioni. Quello che si sta consumando in questi giorni è un triste assestamento di nomi che nasce da accordi di palazzo che nulla hanno a che fare con la generosità delle tante manifestazioni di questi mesi e dei tanti movimenti che si mobilitano per la Palestina.
Il Consolato onorario deve essere chiuso e si devono interrompere le relazioni economiche con quelle società, anche private, che supportano il Governo di Israele.