salario minimo

“Una questione fondamentale non deve ridursi a un annuncio di fine consiliatura”

Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune

Il Sindaco si dice orgoglioso della misura per il salario minimo deliberata oggi in Giunta. Che ancora non abbiamo potuto leggere, nonostante la richiesta nasca dal Consiglio comunale. Solidarietà all’Assessora Albanese, che viene citata come co-autrice della delibera, ma finisce per sparire in una comunicazione tutta tesa a incensare l’altra Assessora, Funaro, casualmente indicata come candidata Sindaca dal Partito Democratico.

Attendiamo di capire quali azioni concrete verranno intraprese, ricordando come l’applicazione di contratti collettivi come requisito per i bandi di gara sia una cosa chiesta da tempo dal nostro gruppo consiliare.

Non è questione di bandierine, quindi senza problemi apprezziamo ogni miglioramento reale della condizione materiale delle classi lavoratrici. Ci teniamo però a ricordare le tante azioni mancate che sarà necessario realizzare: imporre controlli nei settori dove risultano maggiori i margini di sfruttamento, dare dignità a chi lavora in appalto (riconoscendo che politicamente è personale del nostro Ente), evitare che i percorsi di avviamento al lavoro si trasformino in storie di povertà salariale estrema.

Per cinque anni proprio l’Assessora Funaro – quelle poche volte che rispondeva ai nostri atti – si è nascosta dietro a un tema di competenza. Se vuole può anche sostenere la nostra coalizione, così potremo invertire radicalmente la tendenza degli ultimi anni.

“La risposta di oggi in parte offre buone notizie, ma ancora mancano informazioni fondamentali”

Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune

Abbiamo provato a non inquinare le azioni amministrative concrete con la campagna elettorale. Dopo l’approvazione dell’ordine del giorno presentato con il Movimento 5 Stelle volevamo capire concretamente come si intenda garantire il salario minimo di almeno 9 euro l’ora per chiunque lavori per conto del nostro Ente (quindi anche in appalto).

Intanto ci è stato detto che è possibile farlo prevedendo nei nuovi bandi di gara l’applicazione di contratti nazionali che tengano conto di questa soglia. Verrà fatto fra un paio di settimane, per i servizi di sorveglianza e guardiania nei musei comunali, per cui sarà previsto il contratto di Federculture.

Non è però pronto un riepilogo della situazione complessiva. Oggi quindi non sappiamo quante lavoratrici e quanti lavoratori prendono meno di questa cifra. E non sembra esserci un riepilogo di cosa va a scadenza prima delle prossime elezioni.

Ci è stato detto che si sta studiando in tale senso: abbiamo chiesto di avere chiarimenti entro la fine di marzo. La dignità di chi lavora vale più di una promessa elettorale.

“Approvato l’ordine del giorno che recepisce lo stesso atto dell’altro Comune toscano”

Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Roberto De Blasi – Movimento 5 Stelle

Esprimiamo grande soddisfazione per l’approvazione dell’ordine del giorno in cui chiediamo che il Comune di Firenze sostenga il salario minimo di 9 euro l’ora, sia in sede ANCI, perché diventi norma nazionale, sia all’interno del territorio cittadino, per quanto riguarda gli appalti dell’Ente.

Ci fa piacere, perché non deve essere un tema divisivo in campagna elettorale e perché può essere una decisione da realizzare entro la fine della consiliatura, andando incontro alla dignità delle lavoratrici e dei lavoratori.

Ovviamente conosciamo bene il dibattito sul fatto che di per sé il salario minimo non sarebbe sufficiente a risolvere le tante situazioni di sfruttamento e diseguaglianza (anche all’interno degli stessi luoghi di lavoro). Così come è noto (e giusto) che una parte delle realtà che rappresentiamo abbia chiesto 10 euro l’ora.

Però ci sembrava opportuno cogliere la possibilità del contesto attuale e iniziare.

Ringraziamo chi ha votato a favore dell’atto e in particolare il gruppo del Partito Democratico, o almeno chi era presente e ha voluto anche sottoscrivere l’ordine del giorno.

“Oltre quanto è già stato fatto, Palazzo Vecchio approvi un medesimo impegno, di tutela per un importo che comunque è insufficiente per garantire una vita dignitosa”

Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune

Mentre a livello nazionale non si risolve la vicenda delle tutele minime salariali universali, il Consiglio comunale di Livorno ha approvato un impegno a garantire almeno 9 euro l’ora a chiunque lavoro per l’Ente, anche attraverso un appalto.

Sappiamo che Palazzo Vecchio ha già preso impegni di garanzia, anche attraverso la sottoscrizione di protocolli con le organizzazioni sindacali, ma riteniamo fondamentale che il Salone de’ Dugento segua l’esempio labronico.

Ci è stato chiesto da tante e tanti, proprio nelle ore in cui ci confrontavamo con le colleghe e i colleghi di Livorno. Confermiamo che una mozione simile esiste già, depositata dal Movimento 5 Stelle, a Firenze come a Livorno.

Come fatto dal gruppo consiliare di Potere al Popolo, depositeremo anche noi un emendamento, o un ordine del giorno, che impegni direttamente il nostro Ente, per rafforzare la spinta che può arrivare dalla Toscana in tutta Italia.