Fondazione Meyer: sbagliato non ascoltare la protesta

“Non si può liquidare qualsiasi domanda e movimento disconoscendo la legittimità di posizioni che nulla hanno a che vedere con l’antisemitismo”


Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune

La restituzione degli ombrelli del Meyer, per protesta rispetto alla nomina del Console onorario a Presidente della Fondazione, merita ascolto.

Invece assistiamo a una delegittimazione costante delle istanze pacifiste. Non c’è disponibilità al dialogo. Si disconoscono le ragioni della mobilitazione, utilizzando impropriamente, e per noi irresponsabilmente, la categoria di antisemitismo.

Proprio perché il razzismo è un problema delle nostre società, proprio perché c’è una categoria specifica di odio che colpisce ebree ed ebrei, è importante evitare confusione.

Il Console onorario di Israele ha spesso attaccato anche il nostro gruppo consiliare. Però non ci risulta abbia mai criticato la violenza dello Stato di Israele in corso a Gaza, anzi sono state alimentate dinamiche di divisione anche in città, dove è importante che non dialoghino solo le comunità religiose ma anche le diverse parti politiche (soprattutto se istituzionali).

Sono state raccolte oltre 10.000 firme, ma la politica locale tace, nonostante la Regione e il Comune abbiano un ruolo (nel Meyer e nella Fondazione).

Alle lavoratrici e ai lavoratori, così come alla cittadinanza, la nostra solidarietà. Chiedono pace, chiedono rispetto dei diritti umani, ma ricevono in cambio considerazioni al limite dell’ingiuria.