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Tramvia: si stima l’abbattimento di 1.150 alberi

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“La risposta a un’interrogazione, che prova a diluire il dato parlando delle 2600 nuove piantumazioni previste, ma va chiarito il bilancio ambientale”

Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune

Per le linee tramviarie Libertà-Bagno a Ripoli, Leopolda-Piagge e Piagge-Campi Bisenzio si prevede l’abbattimento di 1.150 alberi. I dati sono stati forniti dall’Assessore Giorgetti, che ringraziamo per aver fornito i numeri precisi, rispondendo a un’interrogazione depositata dopo una discussione avvenuta in aula.

Dal modo in cui ci è stato scritto ci è chiaro quale sia la linea difensiva della Giunta: saranno piantumate 2.600 nuove piante, quindi il bilancio sarebbe positivo, in termini numerici (+ 1.450).

Di definitivo e approvato dal Consiglio comunale c’è solo il progetto della Linea 3.2.1, quindi non ci sono cronoprogrammi dettagliati.

Lo abbiamo detto più volte, parlare di realtà viventi come se fossero numeri non funziona. Anche nel caso degli alberi: hanno un loro ciclo e la stessa Amministrazione riconosce che il 10% delle nuove piantumazioni (indicativamente) non attecchisce.

C’è poi il rapporto del territorio con il verde urbano. I progetti della tramvia sono stati aggiornati alla luce della nuova consapevolezza ambientale, fortemente cresciuta nel recente passato? Non sarà il caso di capire quale è il reale impatto ambientale? Lo chiederemo all’Assessore all’Ambiente. Anche perché qui parliamo solo di quelle piante che già si sa che spariranno, a cui si potrebbero aggiungere le conseguenze di eventuali incidenti.

Tramvia

Scudo verde e tramvia: l’arroganza
di chi ha il potere?

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“Vincolare il percorso sulla mobilità alla Città Metropolitana e al Consiglio comunale è una posizione fatta votare negli ultimi mesi dai gruppi consiliari. Rispetto alla tramvia invitiamo a guardare al problema della mobilità in generale”

Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune

Ieri in aula ci è stato detto che avere delle perplessità sulla proposta di Scudo Verde non sarebbe di sinistra. Però la nostra posizione è stata votata in Città Metropolitana e dalla maggioranza della Commissione 6 del Comune. Riteniamo indispensabile che il progetto si sviluppi con il coinvolgimento e il consenso degli enti locali limitrofi.

Fino a che non sarà garantito un servizio di trasporto pubblico locale, che permetta alle persone di poter rinunciare alle auto, l’unica soluzione per inquinare meno rischia di essere l’acquisto di nuovi mezzi privati, per chi può permetterselo o può indebitarsi.

Favoriamo fortemente un modello di sostenibilità che mette al centro la bicicletta, ma non ci si può dimenticare chi non ha la possibilità di utilizzare tale mezzo, per età, condizioni fisiche o altre motivazioni.

Questi sono nodi critici che meriterebbero razionalità, senza diventare campo di scontro tattico politicista.

Anche sul dibattito che sta per nascere sulla tramvia in piazza Duomo vediamo chiaro un rischio: che non si faccia che parlare di questo, polarizzando tra il sì e il no chi ogni giorno avrebbe bisogno di potersi spostare in città con il TPL. Questo permetterebbe di non parlare dei quesiti referendari e del Piano Operativo, in settimane dove devono essere costruite le osservazioni. Inoltre l’urbanistica di genere ci insegna che limitarsi a dei tracciati rigidi è un modo per discriminare chi ha necessità di fare più fermate, per esigenze familiari, lavoro di cura, o condizioni di precariato.

Sta mancando completamente l’integrazione del servizio su gomma, ed è chiaro che le tramvie tagliate fuori dal centro lo abbiano reso ulteriormente isolato dal resto del tessuto urbano, quasi fosse una zona franca per movida e turismo.

Non ci sottraiamo a nessuno dei due punti, ma vorremmo che il Sindaco non continuasse a usare i temi per questioni di collocamento interno e campagna elettorale.

Esistono i consigli comunali e i consigli dei quartieri. Se la maggioranza provasse a liberare la discussione, senza limitarsi a scontri di potere, ne guadagnerebbe tutta Firenze.

Sottopasso-Statuto

Con Tram S.p.A. e GEST ci sono problemi per la gestione delle opere?

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“La risposta a una nostra interrogazione conferma un problema per cui ci sarebbero anche conseguenze giudiziarie”

Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune

C’è un provvedimento del Comune di Firenze che assegna a GEST la custodia, la vigilanza, il controllo gestione e la manutenzione di una serie di opere, tra cui il sottopasso Statuto, quello Mazzoni e il sotto-attraversamento pedonale Morgagni. Ci sono anche l’intera struttura del viadotto Terzolle Mugnone e alcuni ponti, almeno per la parte interessata dai tracciati.

Si tratta di una questione aperta, contestata anche nei tribunali, dove il Comune di Firenze è stato portato da Tram S.p.A., che non vuole farsi carico di realizzazioni avvenute prima del sistema tramviario e su cui insiste anche il traffico privato (veicolare e pedonale).

Nella risposta fornitaci dalla Giunta (ringraziamo come di consueto l’Assessore per la puntualità) ci viene chiarito che non c’è neppure una «stima dei costi annuali legati alle attività di custodia, vigilanza, controllo gestione e manutenzione delle opere», sebbene Palazzo Vecchio lo abbia chiesto più volte.

Ci sembra una vicenda rilevante, per il territorio e il bilancio dell’Ente, che parla di un rapporto non positivo tra i soggetti citati e il Comune di Firenze. Fra alcune settimane chiederemo aggiornamenti, per capire quali siano le conseguenze legate alle decisioni dei tribunali, confidando che venga risolto il prima possibile un tema che ha a che fare anche con la sicurezza delle infrastrutture cittadine.

tramvia-16_Foto FirenzeToday

Tramvia al ponte Margherita Hack: problemi di movimento

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“La risposta a una nostra interrogazione conferma le segnalazioni della cittadinanza e quanto riportato durante le trasmissioni di Lady Radio”

Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Vincenzo Pizzolo – Sinistra Progetto Comune Quartiere 5

Povera Margherita Hack, le viene intitolato un ponte sul quale la tramvia ha difficoltà a passare, in caso di maltempo e presenza di materiali come foglie o ghiaccio.

Lo avevano testimoniato alcune persone, raccontandolo anche ai microfoni di Lady Radio, e viene confermato dalla Giunta, rispondendo a una nostra interrogazione. Si precisa che, per fortuna, non ci sono pericoli per i mezzi e soprattutto per chi la usa.

Questo non toglie la necessità dei mezzi di tornare indietro nel caso trovino difficoltà a salire. L’unica soluzione prevista è quella di una maggiore pulizia del tratto di sede tramviaria, perché per l’Amministrazione non c’è poi niente di così strano.

Citiamo: «il tema dello slittamento dovuto a condizioni meteo avverse e alla sporcizia che si accumula sul binario è un tema ricorrente a tutte le infrastrutture su ferro».

Insomma, avvertiamo tutta la cittadinanza: se dalle parti di Novoli si blocca la tramvia e la vedete tornare indietro di qualche metro, non preoccupatevi. Sicuramente non siete in pericolo e purtroppo per Palazzo Vecchio va bene così. Tenendo conto che si tratta di un progetto recente e della persona a cui lo si è voluto dedicare, esprimiamo tutto il nostro disagio, sperando che nel 2023 si possano trovare soluzioni più definitive.

Tramvia

Al PD non interessa difendere la tramvia e il trasporto pubblico locale

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“Dispiace il voto contrario su una richiesta di tutte le opposizioni. Gli enti locali non hanno strumenti e chi governa preferisce fare la vittima”

Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune

Il sistema funziona. Il sistema funziona. Il sistema funziona.

Chissà se chi è in maggioranza in Palazzo Vecchio deve ripetersi queste tre parole a ciclo continuo. Così quando qualcosa non funziona, può rivendicare che è colpa del destino cinico e baro, o di qualche irregolarità. In fondo, se un’inchiesta viene fuori, vuol dire che il sistema funziona, no?

No.

Perché la questione politica (non giuridica) è: Regione, Città Metropolitana e Comune hanno strumento per controllare l’erogazione di un servizio essenziale e l’uso delle risorse pubbliche? A nostro parere no, forti anche delle risposte ricevute in questi tre anni, ogni volta che chiedevamo informazioni precise.

Le istituzioni garantiscono al soggetto privato di non perdere contributi economici anche se molte meno persone usano i mezzi, come è stato durante la pandemia.

Invece quando viene fuori che il privato potrebbe essersi approfittato della propria condizione (indagini in corso, è solo ipotesi riportata dalla stampa, lo sappiamo), ecco che chi governa si limita a dire: siamo vittime.

Non ci sono mai responsabilità in politica.

Sarà per questo che l’astensione cresce.

Oggi la maggioranza sta compiendo il peggiore dispetto che poteva fare a chi ha a cuore il trasporto pubblico locale. Per pregiudizio e atteggiamento conservatore.

tramvia-16_Foto FirenzeToday

Tramvia in panne a San Donato: è situazione sistematica?

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“La testimonianza riportata da Lady Radio troverebbe conferma in una risposta da parte di GEST: importante chiarire, presenteremo un’interrogazione”

Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune

Povera Margherita Hack. Le hanno intitolato un viadotto in cui non solo la bicicletta fatica a salire, ma pure la tramvia. 

Quando piove (nemmeno troppo forte) pare che il mezzo fatichi a salire. Lady Radio questa mattina, durante la prima parte del giornale radio, ha trasmesso una testimonianza: la vettura, tra la Regione Toscana e San Donato (quindi direzione piazza Duomo) rimane bloccata per una decina di minuti. Poi parte a passo d’uomo e rimane bloccata a metà cavalcavia, per poi tornare indietro, alla fermata precedente. Riparte e stavolta riesce a raggiungere il centro storico.

L’emittente ha contattato Gest, che avrebbe risposto: non è stata la prima volta quando piove. E quel giorno le precipitazioni non sarebbero nemmeno state particolarmente intense.

Tocca esplicitare: non pensiamo che la tramvia sia un mezzo insicuro. Non vogliamo strumentalizzare.

Ma sarà legittimo avanzare delle domande quando le cose non funzionano?

Anche perché dopo il deragliamento all’altezza di Santa Maria Novella ci è stato spiegato che la commissione d’inchiesta non vedrà nessuna figura di Palazzo Vecchio direttamente coinvolta, quindi temiamo che il Comune di Firenze finisca per essere l’ultimo a conoscenza di quello che accade sul suo territorio, riguardo alle condizioni dei servizi erogati in città.

Presenteremo oggi un’interrogazione scritta, per capire: se è una situazione diffusa, se davvero basti un po’ di pioggia e la “tramvia va giù” dal viadotto Margherita Hack, se il nostro ente era a conoscenza di questo problema, come si intende risolvere.

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