“Sbagliato forzare politicamente su un tema che ha a che fare con il diritto e una visione di società, più che con il dibattito politico”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
“Qui ci ho preso la cittadinanza”, capita di sentire dire se si ascolta chi passa occasionalmente da Palazzo Vecchio, attraversando il Cortile dell’Anagrafe. Si tratta di un risultato difficile, in uno Stato ostile, dove i diritti sono troppo spesso presentati come privilegi da difendere, rispetto a un mondo in trasformazione.
Abbiamo proposto un ordine del giorno, approvato all’unanimità, perché quando viene concessa la cittadinanza in Palazzo Vecchio, possa essere presente una Consigliera o un Consigliere (del Comune o di Quartiere), analogamente a quanto avviene per unioni civili e matrimoni. È una prossimità che ci convince di più delle cerimonie mediatiche.
Aver scelto, da parte del Partito Democratico, di interrompere la prassi istituzionale di discutere prima le delibere degli atti di indirizzo, non ci sembra positivo. Il nostro atto era collegato a una mozione fatta passare avanti con la forza della maggioranza, offrendo il fianco alle destre di riproporre tutti i temi su cui costruiscono il loro consenso.
Chi ottiene la cittadinanza non deve ringraziare le istituzioni o la politica, oggi ne è stata data conferma, purtroppo. Troppo spesso l’immigrazione, come le marginalità e la povertà, vengono trattate con sguardo caritatevole, per compensare il calvario previsto dalle leggi, volute dal Parlamento (compresi i governi di centrosinistra).
Non abbiamo fiducia nello Stato. Ci stiamo dentro per poterlo un giorno persino superare. Forse per questo cerchiamo di comprenderne le regole e le grammatiche, provando a rispettarle, anche se comprendendo come forzarle a favore di chi il potere non lo ha e dalla politica può trarre miglioramento del proprio presente.
“Pensiamo sia necessario mantenere il rapporto tra carcere e Città, coinvolgendo il Consiglio comunale con la Commissione 4 (politiche sociali)”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
L’Assessore Paulesu, rispondendo a un nostro question time, ci ha confermato che è iniziato il lavoro con il Garante comunale dei diritti delle persone private della libertà personale, per capire quali necessità ha. Ancora quindi non si è rivolto il tema retributivo, che ancora una volta chiediamo sia garantito, come avevamo proposto con un ordine del giorno bocciato. Una figura così importante deve avere piena agibilità e autonomia.
Chiediamo invece di capire con la Commissione politiche sociali (4) quali sono gli obiettivi relativamente a spazi e personale assegnato (al momento confermati, rispetto a quelli del Garante precedente): pensiamo che il Consiglio comunale possa aiutare.
Sempre nella stessa Commissione abbiamo invitato l’Assessore Paulesu a venire, se il Presidente Amato lo riterrà opportuno: domani infatti è previsto un nuovo incontro locale sulla giustizia riparativa, che dovrebbe confermare il soggetto individuato per portare avanti il progetto su Firenze, che ci è stato detto essere una delle realtà più avanzate su questo tema.
In sede ANCI sono state evidenziate alcune criticità rispetto alle indicazioni ministeriali, ma non è stato esplicitato quali.
È invece stato confermato l’accordo con l’Università degli Studi di Firenze che riconoscerà gli spazi della giustizia riparativa della nostra Città come sedi di tirocinio.
Continueremo a chiedere aggiornamenti e informazioni, perché l’impegno del Consiglio non si esaurisca all’elezione di poche settimane fa e a un ascolto passivo delle decisioni prese dall’esecutivo, ma si possa concretamente aiutare la popolazione carceraria, chi esce dagli istituti penitenziari, chi ci lavora e ci opera.
“Rimuovendo i contenuti politici, la discussione si fa astratta e neutralizza la funzione del Consiglio Comunale”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Esprimiamo solidarietà a Stefano Massini, usato oggi dalla maggioranza per giustificare le politiche culturali nel Comune di Firenze, brandito e sventolato per dire che è sempre andato tutto bene.
Comprendiamo che utilizzare i singoli nomi sia funzionale ad alimentare quel meccanismo contemporaneo in cui tutto è ridotto a singoli aspetti, rispetto al funzionamento del sistema (che così non viene mai messo in discussione e di cui non si deve mai rendere conto).
Le nostre domande di oggi erano semplici. Quando è nato il Teatro della Toscana si è chiesto di confermare i contributi per la programmazione che venivano dati singolarmente ai teatri della Pergola, di Rifredi e di Pontedera? Non abbiamo ottenuto risposta.
Come è possibile che un ente pubblico che riceve soldi pubblici chiuda un accordo tombale, con vincolo di riservatezza, senza che sia esattamente chiaro quale sia l’elemento di dissenso rispetto alle politiche scelte dal Consiglio di Amministrazione e condivise con i soci?
Che ruolo ha il Comune di Firenze nella programmazione culturale? C’è stata una stagione, con Assessore Sacchi, in cui si è scelto di andare nella direzione dei nomi di Pereira, Favino e altri. Adesso si è chiesto al Direttore Generale di andare via. Ma quali sono le novità?
Lo sa bene chi governa le istituzioni: le politiche culturali non si portano avanti con i singoli nomi “sui cartelloni”. O almeno, a sinistra si dovrebbe rifiutare di adagiarsi a questa logica.
Ci dispiace per la Città, non ci riconosciamo nella seduta vissuta oggi, lo constatiamo con amarezza.
“Dall’11 al 18 giugno in piazza Duomo un presidio permanente tutti i pomeriggi. Stesso luogo per l’appuntamento di questa sera”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Ringraziamo le tante realtà che a partire da Firenze per la Palestina hanno organizzato un calendario dall’11 al 18 giugno 2025, in piazza Duomo, davanti alla Regione Toscana. Oltre 20 soggetti, che ogni pomeriggio (dalle 15:00 alle 21:00) denunceranno quello che sta avvenendo in Palestina da anni e anni. Ringraziamo l’ufficio stampa di Palazzo Vecchio, con cui abbiamo messo a disposizione la Sala Macconi, per la presentazione del programma che mettiamo in allegato a questa nostra nota di sostegno per l’iniziativa.
Nello stesso luogo, oggi, lunedì 9 giugno 2025, alle 18:30, le e i Giovani Palestinesi, hanno lanciato un presidio, in altre città di Italia, per denunciare quanto sta avvenendo alla Freedom Flotilla. Saremo presenti anche lì, per ribadire le nostre richieste al Comune di Firenze, a partire dall’esposizione di una bandiera palestinese da Palazzo Vecchio e dall’interruzione di ogni rapporto istituzionale e commerciale con il Governo di Israele.
Ci preoccupa che la Fondazione Meyer non solo sia presieduta dal Console onorario di Israele, ma che la stessa Fondazione veda affiancarsi al Consiglio di amministrazione un altro organismo di cui farebbero parte persone ricche e apertamente sostenitrici del Governo di Tel Aviv.
Per questo ringraziamo le tante realtà (sindacali, associative, politiche, sociali, di movimento) che ricordano Firenze da che parte sta.
“Presentazione oggi in Palazzo Vecchio di un percorso che incontrerà tante esperienze del territorio”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Ringraziamo il Movimento per la Decrescita Felice che in questi giorni attraversa Firenze e la Toscana, per incontrare tante realtà importanti, che con i nostri Enti Locali hanno rapporti, o che comunque si rivolgono alle istituzioni per un modello di sviluppo diverso da quello attuale, insostenibile sul piano sociale come su quello ambientale.
Riportiamo qui integralmente la nota presentata oggi in Sala Macconi, ringraziando anche l’ufficio stampa del Comune, che ci garantisce ogni volta di rendere Palazzo Vecchio un luogo capace di accogliere chi si impegna per un futuro migliore.
Bike Tour MDF 2025 – Toscana: Pedalando per il lavoro giusto e la transizione eco-sociale
Dal 8 al 16 giugno 2025 la decima edizione del Bike Tour del Movimento per la Decrescita Felice (MDF)attraverserà la Toscana, da Campi Bisenzio a Rosignano, passando per Firenze, Prato, Mondeggi, Colle Val D’Elsa e Volterra. Un viaggio in bicicletta inclusivo con tappe e costi accessibili, tra colline e valli, per incontrare comunità resistenti e sociali alternative, esperienze di mutualismo, lotte ambientali e pratiche di trasformazione dal basso. Il Bike Tour è un momento di confronto, formazione e attivazione collettiva che unisce la mobilità dolce alla lotta per la giustizia climatica e sociale. Al centro: il lavoro come diritto, senso e cura
In un momento storico di precarizzazione diffusa, sfruttamento ambientale e un’economia sempre più diseguale, il Bike Tour MDF propone di ripensare radicalmente il lavoro, riflettendo sul lavoro che manca, quello che sfrutta, quello che serve per (soprav)vivere, e su come – con la scusa di creare e mantenere lavoro – si trasformano e si sfruttano i territori e le comunità, con auto inquinanti, distruggendo paesaggi, promuovendo un turismo che gentrifica le città. Il viaggio sarà un’occasione per interrogarsi su che cos’è, oggi, un lavoro giusto: utile, dignitoso, sostenibile, liberato dalla dipendenza dal mercato, orientato al benessere collettivo. Incontro con Ex-GKN: Verso una Transizione Giusta con il Patto di Post-Crescita per l’Italia
Lunedì 9 giugno a Campi Bisenzio dalle 17 alle 19 il Bike Tour farà tappa alla fabbrica recuperata ex-GKN, simbolo delle lotte per il lavoro dignitoso, la democrazia economica e la riconversione ecologica. Sarà l’occasione per presentare e iniziare a discutere della proposta di “Un Patto di Post-Crescita per l’Italia”.
Spiega Carlotta Paglia: “Il Patto di Post-Crescita per l’Italia è un pacchetto di proposte politiche che mira ad affrontare allo stesso tempo la crisi ecologica, l’ingiustizia sociale e il vuoto democratico. Al centro vi è l’idea che il cambiamento debba partire dal riconoscimento del valore del lavoro di cura e dalla garanzia dei bisogni fondamentali per tutti.” Il patto si compone di:
un Reddito di Cura Universale e incondizionato per riconoscere l’importanza del lavoro di cura, di relazione, di comunità che tiene in piedi la società.
dei Servizi di Base Universali: acqua, cibo, sanità, energia, istruzione e trasporti garantiti come diritti e non trattati come merci, sotto controllo pubblico e comunitario.
una Riduzione dell’orario lavorativo per redistribuire l’occupazione e restituire tempo alle persone, contro stress, disoccupazione, consumo compulsivo e produzione di oggetti inutili e dannosi.
una limitazione dei redditi e patrimoni più elevati, p.es. aumentando la tassazione, serve a finanziare il patto ma anche a ridurre gli impatti ecologici sproporzionati dei ricchi – oggi il 10% più ricco del mondo produce il 50% delle emissioni di gas serra.
per rafforzare la partecipazione e la democrazia nelle scelte collettive, si propongono dei Forum Deliberativi locali per discutere e decidere sulla transizione eco-sociale.
“Questo patto”, dice Karl Krähmer, co-presidente del Movimento per la Decrescita Felice, “è uno stimolo alla discussione con sindacati, partiti politici e movimenti sociali. È una proposta da elaborare e migliorare insieme per costruire una politica lungimirante e coraggiosa per ecologia e giustizia, condivisa da un’ampia alleanza di soggetti.”
Gli altri eventi del Bike Tour
Gli eventi sul lavoro giusto nella transizione eco-sociale non si fermano con l’incontro all’exGKN. Il 9 giugno sera a Casa Caciolle si presenteranno alla cittadinanza le proposte in materia di lavoro formulate da MDF con il Centro Nuovo Modello di Sviluppo.
Il 10 giugno di mattino i ciclisti saranno a Prato per sostenere SUDD Cobas e le lotte dei lavoratori del tessile di quel territorio. Nel pomeriggio seguirà incontro itinerante con Salviamo Firenze X Viverci per discutere dei fenomeni di turistificazione della città. In serata, presso il centro culturale Instabile, lo spettacolo Siamo Moltitudini di Altri Mondi BikeTour.
Prima di lasciare Firenze il mattino dell’11 giugno il gruppo incontrerà il Comitato di cittadini dell’ex Panificio Militare di via Mariti, che da anni si batte per poter partecipare attivamente alle decisioni sul futuro dell’area dove 16 mesi fa 5 lavoratori hanno perso la vita e altri sono rimasti feriti nel cantiere Esselunga. Si dirigerà quindi alla volta di Mondeggi Bene Comune dove sosterrà il progetto con una giornata di lavoro nei campi che si concluderà con la proiezione del documentario Meet the Pickers sul lavoro sfruttato dei migranti nel settore agricolo europeo.
Lungo il percorso verso il mare, Il 12 giugno, a Colle Val d’Elsa, ci sarà un incontro sul caporalato con esponenti della CGIL, al mattino del 13 giugno, a Volterra, si parlerà invece di artigianato a basso impatto ambientale ed alto contenuto sociale e la sera, a Pomarance, di energia geotermica. Il tour si concluderà a Rosignano dove Industria, Lavoro, Salute ed Ambiente si intrecciano da decenni alla ricerca di un difficile equilibrio.
“Domenica a Pistoia, per capire come aiutare un’esperienza che compensa mancanze del sistema istituzionale”
Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Il Sindaco di Pistoia continua a dimostrare un atteggiamento attento principalmente al consenso elettorale, rispetto a una situazione che nasce per la chiara assenza di adeguate politiche sul tema dell’immigrazione e dell’accoglienza. I Governi nazionali di centrodestra, centrosinistra e tecnici di questi anni hanno sempre puntato su criminalizzazione e marginalizzazione, per creare sacche di disperazione, o comunque alimentare i bisogni di chi ha meno strumenti. Evidentemente questo sistema fa comodo a chi sfrutta per profitto, ignorando ogni minima conquista sociale e sindacale degli ultimi decenni.
L’ennesima ordinanza di sgombero che colpisce Vicofaro si inserisce pienamente in questa direzione. Dove andranno le persone eventualmente scacciate con la forza? In quali condizioni vivranno?
Conosciamo bene i tanti problemi che deve affrontare Don Biancalani, perché più volte lo abbiamo raggiunto anche fisicamente, come fatto quest’ultima domenica. A lui diamo la nostra solidarietà. È evidente la forte solitudine in cui opera: si tratta di una condizione che dovrebbe scuotere tutti i livelli della politica. Compreso quello cittadino fiorentino, visto che non è raro che da lui trovi ospitalità anche chi magari si ritrova a partire o passare dalla nostra Città.
Presenteremo in queste ore una risoluzione, per rivolgerci anche alla Regione Toscana, che su questi temi ha competenze precise. Sappiamo bene che se il sistema funzionasse, Don Biancalani non si troverebbe in questa situazione. Con lui va costruito un percorso che sappia ripensare il fallimentare modello che negli anni è stato costruito da politiche europee e nazionali che poi hanno ricadute su tutti i territori.